Quali sono gli esami del sangue da fare di routine? Ecco la risposta del medico

Per mantenere uno stato di salute ottimale e prevenire patologie silenti, sottoporsi periodicamente a esami del sangue di routine rappresenta una pratica fondamentale raccomandata da medici e specialisti. Questi test forniscono indicazioni chiare sul funzionamento dell’organismo e permettono di identificare precocemente eventuali alterazioni che potrebbero evolversi in problemi più gravi se non intercettati tempestivamente.

Gli esami del sangue di routine raccomandati

I principali esami del sangue di routine sono consigliati a soggetti di ogni fascia d’età, specialmente in assenza di sintomi evidenti. Un controllo periodico, generalmente annuale o secondo le indicazioni personalizzate del proprio medico, permette di monitorare i parametri vitali e individuare tempestivamente anomalie metaboliche, infiammatorie o di altro tipo.

Gli esami più importanti tipicamente prescritti nel check-up di base includono:

  • Emocromo completo: fornisce informazioni essenziali su globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, rivelando quadri di anemia, infezioni, alterazioni nella coagulazione o altri disturbi ematologici.
  • Glicemia: misura i livelli di zucchero nel sangue, utile sia per la prevenzione che per la diagnosi precoce di diabete, ipoglicemia o prediabete.
  • Profilo lipidico: comprende colesterolo totale, HDL (colesterolo “buono”), LDL (colesterolo “cattivo”) e trigliceridi, fondamentali per valutare il rischio cardiovascolare e la salute del cuore.
  • Transaminasi epatiche (AST, ALT), gamma-GT: monitorano la funzionalità epatica e possono rivelare danni o infiammazioni al fegato.
  • Creatinina e azotemia: permettono il controllo della funzionalità renale, indispensabile soprattutto in presenza di fattori di rischio come pressione alta o diabete.
  • VES (velocità di eritrosedimentazione): indice utilissimo per identificare eventuali infiammazioni croniche, infezioni o altre condizioni sistemiche.

Periodicità e personalizzazione degli esami

L’intervallo con cui sottoporsi a un controllo ematico non è universale, ma varia in base all’età, allo stato di salute, alla presenza di fattori di rischio e allo stile di vita del paziente. In individui giovani e sani, è generalmente sufficiente un controllo ogni 2-5 anni, mentre con l’avanzare dell’età o in presenza di patologie croniche, il monitoraggio deve essere almeno annuale o ogni 6-12 mesi.

Chi è esposto a fattori di rischio specifici, come obesità, ipertensione, familiarità per malattie cardiovascolari o diabete, può aver bisogno di controlli più frequenti, anche ogni 2-6 mesi, su indicazione medica. Lo stesso vale per chi assume regolarmente farmaci che richiedono il monitoraggio dei valori ematici.

Approfondimenti sugli esami principali

Emocromo completo

L’emocromo è tra gli esami più richiesti e fornisce una radiografia dettagliata della situazione ematologica: quantifica eritrociti (globuli rossi), leucociti (globuli bianchi) e piastrine. Dette informazioni sono cruciali per riconoscere situazioni di anemia (deficit di eritrociti), infezioni acute o croniche (aumento o diminuzione dei globuli bianchi) e alterazioni nella coagulazione (numero delle piastrine fuori norma).

L’analisi dei sottotipi delle cellule, come i linfociti, neutrofili e monociti, aiuta il medico a comprendere la natura di eventuali anomalie, distinguendo tra infezioni batteriche, virali o processi infiammatori.

Glicemia e emoglobina glicata

Monitorare la glicemia permette di prevenire e diagnosticare tempestivamente il diabete mellito. In alcuni casi, si può associare la misurazione della emoglobina glicata (HbA1c), parametro che fotografa la media dei livelli glicemici nei precedenti 2-3 mesi, indicando l’effettivo controllo del glucosio nel tempo. Questo test è fondamentale sia nella prevenzione sia nella gestione dei pazienti diabetici.

Profilo lipidico

L’analisi del profilo lipidico serve a quantificare la presenza e la qualità dei lipidi nel sangue. Un eccesso di colesterolo LDL e trigliceridi è collegato a un maggiore rischio di aterosclerosi, infarto e ictus. Il colesterolo HDL ha invece un effetto protettivo sul sistema cardiovascolare. Questi parametri devono essere controllati con regolarità, soprattutto dopo i 40 anni o in presenza di altri fattori di rischio.

Esami della funzionalità epatica e renale

I marcatori epatici (come AST, ALT, gamma-GT) aiutano a individuare precocemente patologie del fegato, come epatiti, steatosi o danni correlati all’abuso di alcool o farmaci. La creatinina e l’azotemia sono indicatori della salute renale e vengono spesso integrati con l’analisi delle urine per un quadro completo.

VES e altri indici infiammatori

La velocità di eritrosedimentazione (VES) e la proteina C reattiva sono marcatori di infiammazione sistemica: un loro aumento segnala la possibilità di infezioni, malattie autoimmuni o condizioni croniche da approfondire.

Altri esami considerati nel check-up

A seconda delle caratteristiche del paziente e dei sintomi riferiti, il medico può integrare il controllo con:

  • TSH e ormoni tiroidei: per valutare la funzionalità della tiroide.
  • Esami del ferro (sideremia, ferritina, transferrina): utili in caso di sintomi suggestivi per anemia.
  • Acido urico: importante nei pazienti con rischio di gotta o calcoli renali.
  • Elettroforesi delle proteine plasmatiche: in presenza di sintomi o familiarità per patologie immunitarie o tumorali.

Lo specialista può suggerire anche analisi delle urine, vitamina D, calcio, fosforo e altri dosaggi mirati (analisi del sangue), adattando il quadro alle necessità individuali.

Quando e come eseguire gli esami

Nella maggior parte dei casi è preferibile eseguire i prelievi a digiuno, nelle prime ore del mattino, per ottenere risultati più accurati. Alcuni parametri, infatti, subiscono variazioni in base agli alimenti assunti o ai ritmi circadiani.

L’esecuzione degli esami del sangue avviene presso laboratori certificati; i risultati vengono interpretati dal medico curante, che valuterà il quadro complessivo integrando i dati con la storia clinica, eventuali sintomi e altri esami strumentali o di laboratorio.

In sintesi, seguire le raccomandazioni del proprio medico riguardo i check-up ematici di routine consente di vivere in modo più sano, prevenendo le più comuni patologie metaboliche e cardiovascolari e intervenendo in maniera tempestiva qualora insorgano alterazioni cliniche meritevoli di approfondimento.

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